ESCAPE (Encouraging the use of SCenic Arts in Prisoners’ Education) è curato da una partnership transnazionale composta da:
- Nuovo Comitato il Nobel per i Disabili (capofila con sede a Gubbio, I), fondato da Franca Rame e Dario Fo: comitatonobeldisabili.it.
- CEPER “Afonso Muriel” (Siviglia, E), Centro di istruzione per adulti nel Centro Penitenziario di Siviglia.
- Compagnia Teatrale portoghese ASTA(capofila con sede a Covilhã, P): aasta.info;
- Associazione Nuovi Linguaggi (Loreto, I): nuovilinguaggi.net.
Oltre a queste associazioni, collaborano al progetto:
- Penitenziario di Pesaro (I);
- Penitenziario di Siviglia (E);
- Penitenziario di Covilhã (P);
- AENIGMA– Associazione Culturale Cittadina Universitaria Aenigma (Urbino – I): teatroaenigma.it;
- ASEDEM– Asociación Española de Educación Emocional (Sevilla – E): asociacionasedem.org;
- AIM– Association of Intercultural Mediators (Cluj-Napoca – RO): aimromania.eu.
Il macro-obiettivo di ESCAPE è quello di massimizzare l’uso e l’impatto delle arti performative nelle strategie e nelle pratiche educative all’interno dei sistemi carcerari.
ESCAPE non intende (o perlomeno non intende soltanto…) usare una disciplina artistica per un fine educativo, bensì ambisce offrire utilities agli educatori preposti a qualsiasi programma d’apprendimento / piano di discipline / curriculum per poter contare in forma sistematizzata su strumenti e metodi artistici al fine di:
- supportare e integrare le metodologie della propria didattica specifica,
- promuovere nuovi metodi relazionali in campo educativo,
- favorire l’attenzione e la motivazione dei discenti.
Nell’arco di due anni e mezzo un team di ricercatori opererà nei penitenziari di Pesaro (I), Siviglia (ES) e Covilhã (P) per sviluppare e testare con apposite attività formative rivolte ad educatori e allievi in stato di detenzione curricula e linee guida per l’uso del teatro, della musica e della danza a supporto dei processi educativi nelle carceri europee.
Con questo vogliamo offrire riferimenti, esempi … per farci intravedere possibilità e potenzialità che possono sensibilizzare e stimolare altri operatori e organizzazioni a fare delle arti performative un elemento essenziale nelle proprie pratiche e nei propri sistemi educativi.
L’idea centrale è quella di creare corsi pilota per ciascuno dei tre penitenziari coinvolti, ognuno dei quali utilizza le tre arti performative indicate. I risultati del complesso di esperienze acquisite in un quadro europeo saranno riportati negli output intellettuali in modo che possano essere presi come riferimento sistemico all’interno e all’esterno del partenariato.